Lo spettro cromatico “completo”, pur rappresentando una approssimazione (per i limiti rappresentati dai processi di stampa e video), riesce comunque a soddisfare la condizione percettiva minima per poter rilevare quali siano le lunghezze d'onda per noi più “forti”: il giallo e il rosso. Il rosso è uno dei colori della terna per il quale abbiamo dei recettori dedicati ed è il colore che più stimola la nostra percezione. Non a caso lo troviamo come evidenziatore di situazioni pericolose! Il peso percettivo del rosso è talmente elevato da controbilanciare pesi cromatici con estensioni superficiali superiori. Il giallo, invece, pur non appartenendo alla terna dei recettori dedicati ha valenza analoga al rosso. Questo è spiegabile in due modi. Il giallo in chiave additiva è ottenibile sommando rosso e verde ed è la concatenazione che più ci colpisce confrontandola con le altre due possibili, ciano e magenta, colori per certi versi indefinibili e che non rientrano nella scala del consueto. Il giallo inoltre, in chiave sottrattiva è un colore base, non ottenibile per miscelazione. Queste due condizioni fanno del giallo un colore con caratteristiche uniche e particolari in entrambi le condizioni percettive.