Il processo
di riconoscimento del colore avviene con la miscelazione di
sole tre bande spettrali (rosso-verde-blu) per le quali esistono
dei recettori dedicati. La percezione del colore è quindi
un fatto fisico-chimico, neurovegetativo, regolato da stimolazioni
elettriche primarie. La percezione, generalmente, viene analizzata
distinguendo il colore dalla forma parzializzando e rallentando
un fenomeno altrimenti troppo veloce. La velocità che muove
il complesso articolato del visivo tende ad annullare la distanza
tra il momento della percezione e quello della comunicazione
(e viceversa). Il transiente è talmente alto da subliminare
il transfert biofisico di relazione tra visione ed emozione;
la velocità della comunicazione può essere talmente alta da
far apparire il tutto regolato dalla sola esperienza, dal
de ja vu. La distinzione tra forma e colore è una mera necessità
tecnica di gestione del problema che non ha niente a che vedere
con la complessità della realtà; coni e bastoncelli, percepiscono
consonanti un'immagine fatta di colore e forma.
|