I nostri
recettori oggi sono stimolati tecnologicamente molto di più
di quanto lo fossero…qualche anno fa! Videocamere, videoterminali,
televisori e computer muovono l'articolato mondo della percezione
individuale. La percezione ha vari gradi di applicazione e,
generalizzando, può essere pensata come un'azione subliminale
dilazionata nel tempo. Conoscendo tecnicamente il linguaggio
visivo è possibile agire sugli stimolatori neurovegetativi
in stretta connessione con l'inconscio e condizionare chi
ne ignora il processo. Agire sull'inconscio vuol dire agire
di soppiatto avendo la certezza che questo avrà un risvolto
psicofisico e, quindi, comportamentale. In questo senso possiamo
meglio capire come il fenomeno della visione sia effettivamente
un fenomeno fisico basato sulla trasformazione di particolari
sostanze chimiche (pigmenti visivi) contenute nelle cellule
fotorecettrici (bastoncelli - sensibili anche alle minime
intensità luminose, coni - sensibili solo a elevate emissioni
luminose) che si trovano nella retina (trasformazione che
avviene per effetto dell'energia luminosa assorbita e durante
la quale viene inviato al cervello un impulso nervoso). Il
pigmento contenuto nei coni presenta una massima capacità
di assorbimento in tre bande spettrali diverse. Questa è la
causa bio-psicologica di una ricezione discriminante delle
varie lunghezze d'onda del visibile (comprese tra 7600 e 4000
Angstrom circa).
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