Il colore prima di essere tale è luce. Il processo di generazione dei colori è definito attraverso due condizioni: additiva e sottrattiva. La sintesi additiva è la generazione diretta dei colori fondamentali (RGB) attraverso la sola luce. La sintesi sottrattiva è il processo di generazione indiretta dei colori, ovvero è relativo al colore della materia investita da un raggio di luce. Per capire ciò che accade dobbiamo pensare l'oggetto o il materiale come una entità passiva, incolore, invertendo così quel processo percettivo che ci fa pensare le cose già propriamente colorate. Ogni materia possiede una sua "sensibilità epidermica" elettiva in grado di assorbire selettivamente lo spettro della luce incidente. Un oggetto sottoposto a luce bianca (con le tre componenti RGB al 100%) mostra quindi il suo colore naturale, ad esempio rosso. Ma se sopprimiamo la componente R alteriamo il fascio di luce che lo investe ottenendo una colorazione differente dell'oggetto. Il corpo non potrà più riflettere ciò che abbiamo soppresso e perdippiù abbiamo soppresso le stesse lunghezza d'onda che l'oggetto è in grado di riflettere meglio. Le componenti estranee alle lunghezze d'onda del rosso verranno assorbite e l'oggetto non potendo riflettere alcuna lunghezza d'onda rimarrà…buio! La parte spettrale respinta è il colore dell'oggetto; se un oggetto assorbe tutta la luce incidente “diviene” nero, se riflette tutte le radiazioni il corpo è bianco. E' un'estremizzazione teorica del problema che difficilmente può trovare una applicazione pratica.